editoriale

Buon 2017 a chi ha il Bfc nel cuore (e non chiamateli ‘maigoduti’)

Buon 2017 a Joey Saputo, il presidente che tutti vorrebbero e che solo noi abbiamo. Forse a volte ci dimentichiamo della fortuna che abbiamo. Godiamocelo e ringraziamolo tutti i giorni, quando apriamo i quotidiani o accendiamo la radio e sentiamo...

Giacomo Bianchi

Buon 2017 a Joey Saputo, il presidente che tutti vorrebbero e che solo noi abbiamo. Forse a volte ci dimentichiamo della fortuna che abbiamo. Godiamocelo e ringraziamolo tutti i giorni, quando apriamo i quotidiani o accendiamo la radio e sentiamo parlare del Bologna. Rispettiamolo ed evitiamo polemiche o critiche verso di lui se la squadra non vince o se Donadoni non cambia il modulo. Facciamo i bravi, facciamo i seri, pensiamo alla realtà dei fatti, cioè che senza di lui, adesso, del Bologna si sentirebbe parlare solamente nel calcio dilettantistico.

Buon 2017 a Claudio Fenucci, il braccio destro del canadese. A molti non è chiaro il suo ruolo, qualcuno vorrebbe che se ne andasse (ma perchè?), qualcun altro lo vorrebbe più critico verso squadra e staff tecnico, qualcun altro ancora lo vorrebbe impiegato in prima persona sul mercato. Non è il suo ruolo, non sono i suoi compiti. C'è un mondo dietro Claudio Fenucci, che però rimarrà (inspiegabilmente) uno dei bersagli preferiti della critica.

Buon 2017 a Riccardo Bigon, che a prescindere dal suo operato, troverà sempre qualcuno che sarà pronto a criticarlo e qualcun altro pronto a difenderlo. La mia personalissima opinione è che il lavoro nel 2016 di Bigon sia stato positivo. Può fare meglio? D sicuro. Può fare peggio? Di sicuro. Serve equilibrio, l'importante è che lavori per il bene del Bologna e in sintonia con staff e Società, e mi sembra che in questi primi mesi sia successo.

Buon 2017 a Marco Di Vaio che, tra un calcetto e l'altro, rimane una figura fondamentale all'interno del mondo Bologna. Figura sottovalutata, da qualcuno addirittura ritenuta inutile, ma la realtà è che molto di quello che passa nello spogliatoio e arriva alla Società, passa proprio da lui. Continua così, Marco.

Buon 2017 a mister Donadoni e a tutto il suo staff. Che sia un anno di soddisfazioni e sassolini tolti dalle scarpe. Si possono fare i calcoli dell'anno solare 2016, si può dire che Donadoni avrebbe potuto fare meglio, si può dire tanto sul mister. Però Donadoni ha salvato il Bologna nella scorsa stagione e in avvio della attuale ci ha fatto divertire. Ci sono stati momenti negativi, assolutamente, ed è proprio su questi che bisognerà fare meglio, cercando di avere maggiore continuità.

Buon 2017 a tutti i giocatori del Bologna, a quelli che ci sono adesso e a quelli che arriveranno. Giocare con il rossoblù addosso è un onore, ma anche una responsabilità. Chi lo capisce entra subito nel cuore della gente e degli addetti ai lavori, chi fa più fatica ad intuirlo, non ha lunga vita in questo ambiente. Non servono giocatori che si battano la mano sul cuore per fare bella figura davanti alla gente, c'è bisogno di gente che in campo dia il cuore per la maglia che indossa.

Buon 2017 a chi parla dei tifosi “maigoduti”, un termine che non concepisco e che qualcuno mi dovrà spiegare. Non è un neologismo e non esiste sul dizionario, anche se non è impensabile cercare di dargli un significato. Avete mai conosciuto un tifoso che si definisca maigoduto? Personalmente no, è solo l'incarnazione di chi critica ed è negativo. Ma nessuno si è mai definito tale, e pensare che ne sia nata una categoria, mi fa un po' sorridere. Chiamateli scontenti, critici, scettici, ma non così.

Buon 2017 a tutti i veri tifosi del Bologna. A quelli che difendono la squadra a prescindere e a quelli che criticano, a quelli che giudicano ma sono sempre ottimisti, e a quelli che invece sono pessimisti e vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto. A quegli eroi che fanno anche 1000 km per andare in trasferta e a quelli che guardano il Bologna sul divano, a quelli che allo stadio cantano e chi invece preferisce godersi lo spettacolo. A quelli che amano il calcio e quelli che invece seguono solo i rossoblù, a quelli che vanno allo stadio dagli anni '40 e a quelli che cominceranno quest'anno. Auguri vivissimi a tutti coloro che hanno il Bologna nel cuore. Ognuno vive la passione a modo suo, ma questo non significa essere meno tifosi di altri.