editoriale

Bologna, ora fai il tuo dovere

Ormai non c’è nemmeno più sofferenza, ma solo tristezza e nervosismo, dopo aver visto una partita del Bologna. E questa tristezza viene da quello che si vede in campo, perchè è lecito chiedersi come sia possibile...

Giacomo Bianchi

Ormai non c'è nemmeno più sofferenza, ma solo tristezza e nervosismo, dopo aver visto una partita del Bologna. E questa tristezza viene da quello che si vede in campo, perchè è lecito chiedersi come sia possibile che a questi ragazzi manchi totalmente lo spirito di sacrificio e la voglia di mettersi in gioco. Non riesco ancora a capacitarmi dell'andamento della gara di sabato: va bene che si era un uomo in più e la Pro Vercelli non faceva paura, va bene che era un gran caldo e veniva difficile giocare, va bene anche un briciolo di nervosismo e sconforto dovuti al risultato di Frosinone. Ma tutto questo non giustifica una squadra che è stata incapace di cercare il secondo goal e di amministrare la partita. Anche perchè in cinque minuti le cose si sono ribaltate e dal terzo posto quasi certo, si è passati al quarto quasi certo, con ancora il rischio concreto di arrivare quinti ed essere costretti a giocare il primo turno di playoff. Non mi aspetto che i giocatori mettano in campo maggior cattiveria e maggior voglia di fare per quei tifosi che ogni sabato li sostengono dagli spalti, né che lo facciano per un falso amore della maglia che non hanno e mai avranno, né che lo facciano per il nuovo allenatore, o per la società o per il compagno con il quale l'anno prossimo difficilmente giocheranno. Mi aspetto però che lo facciano quantomeno per amor proprio, per dimostrare che non sono la squadra deludente e a tratti imbarazzante vista sabato. Perchè sì, sabato abbiamo toccato il fondo in tutto e per tutto. È stata peggio della rimonta subita a Livorno, del 3-0 di Carpi e anche del 2-1 a Frosinone. C'erano i presupposti per potere blindare un terzo posto che era diventato l'obiettivo fondamentale, e si è riusciti a mandare in frantumi anche questa possibilità.

Dopo due partite, nemmeno Delio Rossi è riuscito a dare la scossa giusta a questa squadra, e chiaramente i vecchi sostenitori di Lopez tornano in scena, confermando che il problema non era l'allenatore e che con lui le cose sarebbero andate diversamente. Penso che non abbia più senso guardare al passato, penso che l'esonero sia stato tardivo e che, dopo la sconfitta di Frosinone, non si sarebbe più potuti andare avanti con l'uruguagio. Troppi punti gettati al vento in questo girone di ritorno, troppe occasioni perse e troppa confusione nella gestione della squadra, tutti elementi che, sommati tra loro, hanno portato il Bologna alla matematica certezza dei playoff, senza avere più possibilità della promozione diretta. Ma ripeto, ormai è passato, e non ha nemmeno senso continuare a parlare di queste cose. Il Bologna è nelle mani di Delio Rossi, solo lui, adesso, può portarlo in serie A. Tempo non ce n'è più e sulla preparazione fisica dei giocatori non si può più lavorare; adesso bisogna solo lavorare sulla loro testa, soprattutto dopo la figuraccia di sabato pomeriggio. Rossi si è sempre contraddistinto come un allenatore di grande personalità e penso che qualche urlo possa essere volato nello spogliatoio di Casteldebole domenica mattina, nonostante la pacatezza esemplare che il mister mostra sempre in pubblico.E quindi, ora sotto con il Lanciano, nell'ultima partita della stagione regolare. Non avrà alcuna importanza guardare i risultati degli altri campi, perchè il Bologna deve pensare solo a se stesso. Per l'ennesima volta, il suo destino dipenderà da quello che succede al Dall'Ara e da quello che accade altrove, ma non ci si potrà lamentare se il Frosinone andrà a Vicenza e scenderà in campo con le seconde linee o comunque senza dare l'anima per giocarsi la partita. Lo farebbe chiunque, i gialloblù hanno fatto il loro dovere per quarantuno partite, hanno ottenuto un risultato insperato e possono permettersi di festeggiare negli ultimi novanta minuti della stagione. Il Bologna no, il suo dovere non l'ha fatto quasi mai nell'ultimo periodo. Ma c'è bisogno che lo torni a fare e torni a vincere, per confermare il quarto posto, per dimostrare che si è molto meglio di ciò che si è visto nelle ultime partite, e per rinfrescare alla mente cosa significa vincere, aspetto fondamentale in vista dei playoff.