editoriale

Bologna, niente scuse: il tuo campionato è già iniziato. E intanto il ritorno della difesa titolare…

Incominciavo tristemente a pensare che la mia giornata non avesse senso, poi la notizia bomba: il Celtic scrive ai propri abbonati di lavarsi e migliorare la propria igiene personale per fornire un’esperienza live il più piacevole...

Matteo Ragazzi

Incominciavo tristemente a pensare che la mia giornata non avesse senso, poi la notizia bomba: il Celtic scrive ai propri abbonati di lavarsi e migliorare la propria igiene personale per fornire un'esperienza live il più piacevole possibile, sotto tutti i punti di vista.

Un mondo apparentemente lontano anni luce: nessuna querelle societaria, prestazioni altalenanti, “solamente” poca cura a livello personale (anche se non so cosa sia peggio).

Non vorrei trattare temi riguardanti contese societarie, ormai certe situazioni stucchevoli e già vissute interessano, ma siamo abituati, abbiamo la pelle dura. L'unica cosa che conta è il Bologna, l'unico soggetto che non deve assolutamente essere danneggiato, indipendentemente da chi ha ragione e chi ha torto.

Anche perchè la squadra necessita soltanto di stabilità per uscire da questo primo periodo di stallo, poiché, che ci si creda o meno, il campionato dei rossoblù è già iniziato. Da tempo.

Il nostro percorso non incomincierà domenica contro il Frosinone o, come qualcuno ha suggerito, ad ottobre, sarebbe inutile e deleterio continuare a ripetere tali affermazioni.

Certi ritardi strutturali nella costruzione della rosa sono stati compresi perchè comprensibili, vista la mole di lavoro effettuate in sede di calciomercato, così come la palese disomogenea preparazione atletica presente nell'undici titolare: piccoli scotti da pagare messi subito in conto. Una squadra motore diesel che, giocoforza, dovrà aumentare la propria condizione, sintonia, capacità di soffrire. Il passo necessario e fondamentale per trasformare un gruppo in una squadra.

Per come la vedo, sono stati persi almeno due punti in queste prime tre gare di campionato, abbastanza per cambiare in maniera minima la visione generale e aumentare la pressione sulle spalle dei rossoblù, abbastanza per sviluppare una sorta di rammarico. In poche parole, manca la mattonella definitiva per superare il primo step: continuare positivamente il processo di crescita osservato da metà agosto sino ad oggi.

A Genova, complice l'espulsione di Rizzo, è bastato che si elevasse il ritmo per subire immediatamente il gioco avversario. E' bastato troppo poco per mostrare il nostro – non – essere.

Niente scuse, le problematiche attraversate non possono e non devono rappresentare alibi, semmai delle spiegazioni logiche e razionali servono per mostrare la nuda realtà e indicare la via. Ancora non siamo squadra, lo diventeremo, ma la gara a tappe cui siamo protagonisti non aspetta nessuno e già si paga, senza creare allarmismi, un primo gap.

Serve stabilità. Non un particolare, il ritorno di Oikonomou e Gastaldello potrebbe coincedere con una prima dose di certezze partendo dalla fase difensiva e costruire una base solida e meno soggetta al cambiamento.

Un ottimo mix di esperienza, fisicità e che porta in dote pure qualche gol pesante da calcio piazzato. Due ritorni importantissimi, perchè non è pensabile di continuare a cambiare interpreti ancora a lungo ed estendere ulteriormente i tempi necessari per oliare i meccanismi del nostro motore diesel.

Qualcosa potrebbe già cambiare da domenica, con il centrale greco pronto a guadagnarsi nuovamente minuti e posto da titolare, mentre l'ex difensore di Samp e Siena rimarrà in ballottaggio con Rossettini, la tentazione di comporre una linea difensiva inedita stuzzica Delio Rossi che probabilmente scioglierà le proprie riserve non prima di sabato.

Non nascondiamoci: domenica un solo risultato garantirebbe di spazzare malumori e preoccupazioni, un risultato per altro alla portata dei rossoblù. Fino a sei mesi fa Bologna-Frosinone avrebbe significato lottare per un posto in Serie A, oggi il match vale un posto in quella massima serie tanto sofferta. Il tempo non si può comprare: testa bassa, umiltà, lavoro. Non abbiamo bisogno di scuse.