editoriale

Bologna lento e appannato? La soluzione ha un nome e cognome: Franco Zuculini

E’ il caso del giorno, anzi della settimana, anzi forse addirittura del mese, e voglio dire pure io la mia. Giusto ieri riguardavo l’intervista rilasciata a Sky da Joe Tacopina, risalente allo scorso 28 ottobre la quale mi ha dato lo...

Redazione TuttoBolognaWeb

E' il caso del giorno, anzi della settimana, anzi forse addirittura del mese, e voglio dire pure io la mia. Giusto ieri riguardavo l’intervista rilasciata a Sky da Joe Tacopina, risalente allo scorso 28 ottobre la quale mi ha dato lo spunto per l’editoriale odierno. Tra i tanti temi trattati nei circa 20 minuti di chiacchierata con Fabio Caressa, il presidente rossoblù ha avuto modo di citare i suoi tre calciatori preferiti della rosa: Laribi, Morleo ed un certo Franco Zuculini, al centro delle discussioni per via della sua esclusione dall’11 titolare. “Perché mi piacciono questi giocatori? Perché giocano come piace a me, col cuore, lasciando tutto sul campo. Non si fermano mai, corrono corrono corrono… Magari non potrebbero giocare nel Barcellona, ma non rinuncerei mai ad uomini che danno tutto quello che hanno in campo”.

Erano i tempi del Bologna bello da vedere ma che raccoglieva pochi punti, la maggior parte lasciati per strada nei maldestri finali di gara. Proprio quel Bologna però, o meglio la sua mediana, aveva trovato un elemento imprescindibile per dinamismo, forza e anche senso del goal, appunto quel Franco Zuculini che nonostante un ginocchio ancora capriccioso era riuscito a non far pesare la mancanza di Buchel, pur avendo evidentemente caratteristiche diverse rispetto all’austriaco. Fino alla trasferta di Chiavari di fine gennaio, saltata per squalifica, il rendimento dell’argentino era stato di tutto rispetto nei 1243 minuti complessivi, con 3 reti e 4 assist, oltre ad una marea di palloni rubati agli avversari. Un giocatore, per dirla alla Tacopina, che dava l'anima e ogni singola goccia della benzina del suo motore. Poi, tutto d’un tratto, Zucu è scomparso: panchina col Pescara, un quarto d’ora scarso a Crotone e altra panchina al Dall’Ara contro la Ternana. A questo punto, la domanda sorge spontanea: visto che Zuculini non aveva dato grossi segni di cedimento di nessun tipo, le opzioni sono due: 1) i suoi compagni di reparto sono nettamente superiori e giocano molto meglio di lui; 2) ha detto/fatto qualcosa che al mister non è andato evidentemente giù. Bene, la prima ipotesi la scarterei a priori: il Bologna, coincidenza o meno, senza l’ex Arsenal de Sarandì è apparso lento, prevedibile e meno grintoso di quanto eravamo abituati. Buchel è ancora il lontanissimo parente del calciatore ammirato in avvio di stagione, Casarini fa il suo lavoro sporco ma Lopez non mi venga a dire che gli garantisce più qualità di Zuculini. Poi oh, a dirla tutta, pur non essendo un ispiratore né un goleador, senza Zuculini il Bologna ha segnato 4 volte in altrettante partite, di cui 2 a Chiavari e 2 a Crotone non senza un pizzico di fortuna, e con un gioco che latita. “Ma ne ha subito solo 1!” dirà qualcuno di voi. Vero, ma il gioco del “prima non prenderle e poi darle” non si addice ad una squadra che, con la rosa che ha, dovrebbe massacrarlo questo campionato. Per quanto riguarda il secondo punto, non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai, ma non voglio credere che una persona intelligente come il mister si faccia condizionare da certe cose.

Dunque sabato a Cittadella, dentro Zuculini e magari anche Krsticic, che sabato è apparso in palla nei minuti che il mister gli ha concesso. Perché un conto e fare le proprie scelte e difenderle, un conto è intestardirsi per poi perdere completamente la bussola. Io, da parte mia, la penso esattamente come Joe: magari Franco non potrebbe giocare nel Barcellona, ma io in questo momento, per il centrocampo del Bologna, non rinuncerei mai ad uno come lui.