editoriale

Bologna, fatti il regalo di compleanno!

Il 3 ottobre, una data importante, un avvenimento unico: 107 anni di storia. Ma oltre al romanticismo c'è di più...

Matteo Ragazzi

Mio padre è interista. Ovviamente ha incominciato a menarmela una volta finita la partita: "Dai lascia stare, vi è andata bene". Taglio corto, poca voglia di discutere e tanto desiderio di gustarmi questo Bologna versione maxi. L'identità di squadra inizia ad essere chiara e definita: personalità anche in trasferta e necessità di provare a giocare a calcio senza nascondersi per poter sfruttare al meglio le qualità. E un punto che deve essere chiaro è il seguente: la personalità di una squadra si vede soprattutto in fase di non possesso palla. Ovvero quanto si alza o si abbassa, quanto si chiude o quanto ti viene a prendere anche nella metà campo avversaria. Come è nato il gol di San Siro? Esatto, sapete già la risposta. Pressing alto, densità e velocità negli spazi stretti.

Bisogna però voltare pagina, perché la buona prova di Milano è già passato e l'avvio positivo di campionato ci obbliga, nel lato squisito del termine, a guardare avanti un passo alla volta, giornata dopo giornata. Anche perché il 3 ottobre ricorre un avvenimento importante: 107 anni di storia. Ancora una volta i rossoblù di Genova ad intralciare questa felice ricorrenza, indimenticabile in senso negativo la sconfitta subita il giorno del centesimo compleanno proprio per mano dei Grifoni. Diciamo pure che raramente negli ultimi anni il Bologna ha saputo festeggiare il proprio compleanno in maniera degna, ci sarebbe quindi un trend da invertire non solo da un punto di vista romantino, ma per vivere con più serenità una sosta di campionato chiave, in quanto rappresentante di una prima parte significativa del torneo. Il tutto davanti ad un Dall'Ara che si preannuncia bello, pieno e colorato: non una cifra da capogiro - 20.000 unità - ma utile testimonianza di un momento frizzante e vincente, specialmente tra le mura amiche. Proprio questo magic moment, se prolungato nel tempo, riuscirà a garantire la fidelizzazione necessaria a compiere quel salto di qualità auspicabile per raggiungere un livello più alto. Si tratta di un circolo vizioso: i giocatori di qualità portano spettacolo, i giocatori di qualità uniti ad uno staff tecnico competente portano punti, le vittorie attirano i tifosi.

La parte divertente sta proprio nel fatto che questo Bologna può continuare a giocare come sa, senza pressione e con la testa sgombra, contro un avversario ostico ma non irresistibile. Inutile negare che specchiarsi continuamente nel lato sinistro della classifica porta a farsi la bocca buona. In un periodo storico di netto divario tra le grandi e le piccole, con una progressiva scomparsa di squadre di medio rango, permette a chi ha lavorato di bene di raccogliere più del dovuto.

E poi basta, Bologna fatti questo regalo di compleanno!

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