editoriale

BOLOGNA E I SUOI SENATORI

Alessandro Maranesi avvocato Con grande entusiasmo e un po’ di emozione una sera di metà dicembre ho abbracciato l’idea proposta da Federico Massari di raccontare le vicende e le vicissitudini del Bologna F.C. attraverso questa...

Redazione TuttoBolognaWeb

Alessandro Maranesi avvocato

Con grande entusiasmo e un po’ di emozione una sera di metà dicembre ho abbracciato l’idea proposta da Federico Massari di raccontare le vicende e le vicissitudini del Bologna F.C. attraverso questa neonata meravigliosa creatura che è TuttoBolognaWeb. È accaduto durante le notti delle scorribande acrobatiche al San Paolo, quando le magie di Konè avevano fatto credere a tutti di poter affrontare la salvezza senza troppa sofferenza e quando il ritorno trionfale di Portanova cancellava finalmente i fantasmi dei processi estivi sul calcio scommesse. Appena un mese dopo l’euforia di Napoli, le sconfitte contro Parma e Genoa, avvenute contemporaneamente ai successi di tante concorrenti dirette, avevano, invece, riportato tutti con i piedi per terra, costringendo il Bologna a dover sfoderare, già nella prima giornata di ritorno, una vera prova d’orgoglio. Come già accaduto nel mese di novembre, dopo la sconfitta con il Torino, il Bologna era chiamato a disputare una grande partita per allontanarsi, ancora una volta, dalla zona rossa nella quale era nuovamente ripiombato. La posizione di classifica, al quint’ultimo posto con diciotto punti, appena sopra la zona retrocessione, ma al di sotto, per punti, della (presunta) media salvezza, non avrebbe consentito ulteriori passi falsi, meno che mai in casa e contro avversari che, di fatto, corrono per le stesse posizioni. E di ciò, evidentemente, ne era ben consapevole Mister Pioli che, per tutta la settimana, aveva invocato a gran voce una immediata reazione del suo Bologna. Senza mezze parole l’Allenatore rossoblù aveva richiamato all’ordine i suoi uomini migliori, i senatori del Bologna, chiedendo a Diamanti, Gilardino, Perez e Portanova di prendere per mano la squadra e di trascinarla verso acque più calme. Del resto si sa, quando il campionato prende una brutta “piega”, è ai veterani che i grandi allenatori si rivolgono e si affidano.Una vittoria contro la compagine veronese andava dunque cercata e afferrata con forza e vigore, come un salvagente lanciato in mare aperto durante un naufragio.Purtroppo è proprio contro avversari di pari livello come il Chievo che il Bologna quest’anno è troppo spesso affondato, finendo malvolentieri per regalare punti a tante squadre che lottano per lo stesso obbiettivo. Ma non ieri. In un freddo pomeriggio di metà gennaio i Senatori non hanno tradito il loro Allenatore, e al Dall’Ara, davanti al suo popolo, nella sua arena, il Bologna non ha mancato il salvagente, anzi lo ha tenuto sempre ben stretto e, tirandolo a sé, ha potuto sollevare la testa per prendere una bella boccata di aria e di punti.Ieri i Senatori Portanova, Perez, Gilardino e Diamanti sono saliti in cattedra e hanno trascinato il Bologna al secondo poker della stagione, dopo quello calato, a fine settembre, contro il Catania. I “vecchi” del Bologna hanno domato i propri avversari in tutti i rispettivi reparti di competenza, lasciando ai giocatori del Chievo il ruolo di semplici e attonite comparse. Il portiere del Chievo non ha potuto fare niente davanti alla precisione e alla rapidità di Gilardino, che con due goal ha restituito al mittente tutte le critiche immeritatamente ricevute in questi giorni. La difesa giallo blu non è mai riuscita del resto ad arginare gli scatti, le folate e i dribbling del piccolo grande Alino, che sembrava tornato allo splendore della sua versione europea. Anche il centrocampo veronese non ha mai potuto liberarsi delle briglie messe dal mai domo Perez, che come un mastino ben addestrato ha morso le caviglie a tutti quelli che si avvicinavano alla porta rossoblu. Paloschi e Thèrèau sono, infine, spariti davanti alla sicurezza ed esperienza di Portanova, che non ha concesso praticamente alcun tiro in porta agli attaccanti veronesi.Non c’è che dire, i Senatori del Bologna, una volta chiamati dal loro Imperatore, hanno risposto con una prestazione suntuosa ed il Bologna è finalmente è tornato alla vittoria.