editoriale

Amadou: Fly down!

di Mario Giuliante

Redazione TuttoBolognaWeb

In un passato non troppo remoto, quando si sbagliava, magari comportandosi in modo non consono con la propria famiglia (si rispondeva male ad un genitore oppure si adottavano atteggiamenti non del tutto ortodossi), per dare un segnale ci si beccava un richiamo, si cercava il dialogo e/o si riceveva un ceffone (non da telefono azzurro ovviamente) per cercare di capire lo sbaglio e allo stesso tempo crescere meglio sotto il profilo dell’educazione. Esempio un po’ forzato questo, con altri mille che potrebbero citarsi, per far passare un concetto comune: se si sbaglia, si perde la rotta, ci si comporta in maniera non adeguata con gli altri, è giusto chiedere scusa, mantenere un atteggiamento educato e chiarirsi. Il concetto dell’educazione, fondamentale in tutti gli ambienti di lavoro, non è però insito nelle corde di Amadou Diawara che in questa settimana ha preso prepotente la scena all’interno del mondo rossoblu. La promessa Diawara, la scoperta Diawara, il futuro Diawara, il giorno della partenza verso Castelrotto per il ritiro con i propri compagni non si presenta alla corte di Doandoni, elimina qualsiasi mezzo utile per entrare in contatto con lui, fa le valigie e torna a casa sua in Guinea. Una sola domanda: perché? Al centro di tanti dibattiti a livello di mercato, con la possibilità di lasciare il Bologna per intraprendere nuove avventure con nuove squadre, la situazione e la linea adottata è stata sempre la stessa: il Bologna che chiede un cifra (lecita) per vendere il giocatore e far cassa e lo stesso giocatore che vorrebbe lasciare la sua squadra attuale a fronte di richieste provenienti da altri club il cui blasone non è sicuramente messo in discussione. Fin qui tutto normale poiché la situazione sembra esser quella normalmente vista e adottata nelle trattative di calciomercato. E allora Diawara, perché?

Una vicenda questa che sicuramente fa dispiacere soprattutto per come si è sviluppata e per come forse potrebbe finire. Il Bologna con Diawara ha trovato un tesoretto di tutto rispetto, vista l’esplosione del ragazzo (inaspettata sotto un certo aspetto), che già dal mese di Gennaio 2016 aveva visto la presenza di alcune big europee ed italiane sondare il terreno per una eventuale cessione; allo stesso tempo però è Diawara a dover ringraziare il Bologna per avergli dato una grande opportunità, averlo fatto sentire indispensabile ed al centro di un progetto, ma cosa più importante avergli dato fiducia. Tutto questo decade quando si presentano comportamenti di questo tipo: un atteggiamento maleducato nei confronti della tua attuale famiglia (intesa come squadra) che ti ha accolto e ti ha fatto conoscere al pubblico e diventare grande, alla quale volti le spalle. In tutto questo trambusto è giusto allora dire che Diawara è mal consigliato dal suo agente, che il suo comportamento inaspettato è una mancanza di rispetto soprattutto nei confronti dei compagni, (vedi le parole di Gastaldello l’altro giorno in conferenza stampa), e che la società prenda dei provvedimenti seri verso tali comportamenti. Una cosa sicuramente è chiara, anzi più di una: con questo comportamento Diawara ha deluso tutti, a partire da se stesso sino ad arrivare ai tifosi e passando per la società perchè lasciare tutto e tutti di punto in bianco a distanza di tempo ti porta a fare due conti con te stesso; che troppi soldi a questa età fanno male e ti fanno perdere la testa; che è meglio circondarsi di gente e agenti che pensino si al tuo futuro, ma che abbiano almeno la decenza e l’educazione di sapersi comportare; che il Bologna ti avrebbe tenuto volentieri, ma date le circostanze, meglio venderti e mandarti via (soprattutto se si ha già il sostituto di nome Adam Nagy); che se Saputo volesse darti una lezione non ti venderebbe ma ti farebbe fare una lunga panchina/tribuna/fuori rosa. C’è poco da dire: si spera che la cosa si risolva in fretta..per il resto Amadou in bocca al lupo e soprattutto “fly down”: sei forte certo, ma la strada è ancora lunga ed hai ancora tanto da fare e da imparare!