editoriale

Delio Rossi cambi il Bologna, o il Bologna cambierà Delio Rossi

“Aspetta. Non è ancora il momento. Aspetta.” “Ora! Spara!”   Vorrei essere chiaro: il rigore, probabilmente, a parti invertite non sarebbe stato concesso. Però, vorrei precisare un altro punto: il rigore ha rappresentato la peggiore...

Matteo Ragazzi

“Aspetta. Non è ancora il momento. Aspetta.”

“Ora! Spara!”

Vorrei essere chiaro: il rigore, probabilmente, a parti invertite non sarebbe stato concesso. Però, vorrei precisare un altro punto: il rigore ha rappresentato la peggiore delle scuse per giustificare una prestazione altamente insufficiente.

Crisi tattica, prima che fisica. Squadra lunga, sfilacciata e senza un impianto di gioco preciso. Tanti, troppi lanci lunghi insensati, sintomo di mancanza di idee. Risultato? Una squadra che può durare massimo un'ora, perchè gli undici in campo corrono più dell'avversario, ma nella maniera sbagliata. Rincorrere credo sia il termine giusto. Le partite con Sassuolo, Sampdoria, Udinese e Juventus hanno questo tema comune. Per cambiare rotta suppongo che la carta giusta sia un cambio di modulo, almeno in certe fasi della partita. Le fasce rappresentano un tabù, infatti oltre il 60% delle azioni offensive arrivano dal centro: troppo squilibrio, tant'è che per gli avversari basta fare un minimo di densità in mezzo al campo per intasare i buchi e impedire conclusioni anche banali dalla distanza. I numeri non mentono e la necessità di dare ossigeno e ampiezza alla manovra è impellente, perchè non provare il 3-5-2? Inserire un difensore centrale in più non equivale ad abbassare eccessivamente il baricentro, anzi, ciò potrebbe aiutare gli esterni di centrocampo a sganciarsi in proiezione offensiva preoccupandosi meno dei compiti di copertura, poiché aiutati da un marcatore agguntivo. Un particolare non di poco conto considerando la pressione e la responsabilità a cui sono sottoposti due terzini giovanissimi come Masina e Ferrari, di cui l'ultimo adattato. Il nuovo modulo consentirebbe di rivedere Mbaye in una posizione a lui più consona: ecco, secondo me Delio Rossi ha bocciato troppi giocatori prematuramente. Viste le difficoltà a centrocampo (solo a me Pulgar non dice niente?) un Brighi e perchè no, un Crimi, qualche minuto avrebbero potuto disputarlo.

Tra l'altro, ultimamente, nella mia testa danza un'idea attuabile con protagonista un altro rossoblù a cui non sono state concesse possibilità: parlo di Robert Acquafresca. Non è un bomber, assolutamente, purtroppo il ragazzo in questi anni ha perso per strada la propria vena realizzativa. Quantomeno l'ex Cagliari potrebbe aiutare la squadra fungendo da “regista offensivo”, sostanzialmente ciò che fece l'anno scorso in coppia con Cacia: tanto lavoro sporco, tante sponde, aperture e compiti di copertura. Tutto ciò che Destro non è portato a fare e che permetterebbe al numero 10 di avvicinarsi alla porta proprio come piace a lui, attaccando la profondità. Ecco, ancora non sappiamo come Mattia possa comportarsi con una seconda punta accanto, chissà che Corvino non rattoppi proprio quella falla a gennaio, magari portando a Bologna una vecchia conoscenza del campionato italiano come Vucinic (piccolo off-topic). Il ritorno di Donsah, ormai prossimo, garantisce quella dose di qualità e quantità che serve come il pane in questo momento. Secondo me, altrettanto vitale appare il rientro – purtroppo non così prossimo - di Giaccherini per garantire l'equilibrio che manca in entrambe le fasi del gioco. Magari come esterno di destra in quel 3-5-2 sopra menzionato...

Odio la pausa per la nazionale, ma mai come in questo momento prende la forma di un milione di lingotti d'oro: un'occasione ghiotta per Delio Rossi e il gruppo di compattarsi e diventare finalmente squadra, effettuando lo step necessario per arrivare preparati alla sfida contro il Palermo del traballante Iachini.

O Delio Rossi cambia il Bologna, o il Bologna cambierà Delio Rossi: niente può restare fermo. Con Donadoni, in lontananza, che osserva interessato...