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LO SPU(N)TO DI MINGUZZI

Il Bologna ha vinto la partita che doveva vincere. Sale a quota 21 sopra Toro e Samp, ovviamente aspettando le partite odierne, e si ritrova con gli stessi punti di un anno fa. Il ventunesimo arrivò con il pareggio di Roma alla prima di...

Manuel Minguzzi

Il Bologna ha vinto la partita che doveva vincere. Sale a quota 21 sopra Toro e Samp, ovviamente aspettando le partite odierne, e si ritrova con gli stessi punti di un anno fa. Il ventunesimo arrivò con il pareggio di Roma alla prima di ritorno con un Bologna a quota 20 dopo l'andata. E' difficile anche per me fare il punto della situazione. Parliamoci chiaro, i rossoblù si sono beccati (giustamente) diverse critiche in questi primi 5 mesi ma alla fine si ritrovano con lo stesso punteggio dopo 20 partite rispetto all'anno scorso chiuso con i fatidici 51 punti. Ieri avevo scritto che in caso di vittoria la società e l'ambiente non avrebbero dovuto sentirsi autorizzati a dire "stiamo bene cosi, la rosa è buona", ma in ogni caso il fatto è che abbiamo notato una sostanziale differenza rispetto al Bologna che è andato a Genova a prendere sberle in faccia. In realtà, tutti noi stiamo facendo fatica a capire quale sia il vero Bfc. E' quello che perde male contro tutte le ultime della classe oppure è quello che sbanca Napoli con autorità? Nessuno sa e può rispondere. Io credo che il Bfc sia una via di mezzo tra le due. Ovvero una squadra che senza gli errori individuali pazzeschi visti in questi mesi sarebbe forse meno criticata, e con posizione di classifica ancor più tranquilla. Mi spiego. Se Agliardi non commette errori grossolani ed è più sicuro (come ieri) nelle uscite, se Perez torna "el ruso", se la difesa è attenta e concentrata, se Gabbiadini e Kone riescono a sostenre Diamanti e Gilardino in fase offensiva, allora è un Bologna che può salvarsi con meno patemi. Il problema è che se manca anche solo uno di questi fattori il castello crolla. Perchè se Perez non fa il Perez non può sostituirlo Guarente, se Gilardino non segna si fa fatica a trovare dei realizzatori (a meno che Kone non continui di questo andazzo) e se Gabbiadini non da sostegno a Diamanti dalla trequarti in su si fa una fatica tremenda ad innescare la punta. In questo Bologna tutto deve filare liscio, nessun intoppo, tutti i reparti devono essere perfetti altrimenti alla prima sbavatura si perdono le partite. Basta vedere la lista innumerevole di uno a zero. In conclusione, l'ossatura rimasta della rosa che portò ai 51 punti non è da buttare; il problema è che se ti ritrovi Perez fuori condizione per un girone intero non hai più nessuno da mettere li' in mezzo. Questa è la colpa grave della società (secondo me): tranne i soliti noti (Gilardino e Gabbiadini) la campagna acquisti estiva non ha portato quasi nulla alla causa. Kone c'era anche l'anno scorso. Ad ora se manca uno dei titolari che hanno giocato ieri fai fatica a sostituirlo e soprattutto l'allenatore non ha molte armi qualora si trovasse in obbligo di pescare dalla panchina qualcuno che ti raddrizzi una partita. Forse è per questo che quando si va sotto non si rimonta più. Per il momento (in attesa di movimenti di mercato in entrata) godiamoci una serena domenica.