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Bianchi vuota il sacco: “Pioli mi ha pugnalato alle spalle”

A nemmeno tre giorni dall’addio definitivo al Bologna, Rolando Bianchi ha deciso di vuotare il sacco sulla sua sfortunata esperienza e sui motivi del suo scarso rendimento in rossoblù. Queste le dichiarazioni più interessanti...

Redazione TuttoBolognaWeb

A nemmeno tre giorni dall'addio definitivo al Bologna, Rolando Bianchi ha deciso di vuotare il sacco sulla sua sfortunata esperienza e sui motivi del suo scarso rendimento in rossoblù. Queste le dichiarazioni più interessanti che l'ex giocatore del Bologna ha rilasciato a TMW: «Dispiace non aver reso come avrei pensato e sperato. Nessuno sa, però, quali sono state le cause che hanno provocato il mio periodo difficilissimo in Emilia. E' l'ora di parlare: per due mesi e mezzo, due anni fa, ho giocato stirato. Lo sapeva solo il mister Pioli, che mi ha pugnalato alle spalle, sapeva benissimo che non potevo giocare. La gente da lì non mi ha mai sopportato, ho fatto un'annata negativa e non ho mai reso al meglio. Sono stato bene solo una gara, ma non potevo giocare. Sono sceso in campo stirato, avrei dovuto pensare di più al mio fisico che al resto. Non mi sono allenato praticamente mai, lì è stato l'inizio della fine: anche quest'anno, in ritiro, mi sono allenato bene ma l'opinione dei tifosi era sempre condizionata dal fatto che avessi fatto male due anni fa quando siamo retrocessi. Non sono uno che cerca alibi, non l'ho mai fatto. Mi dispiace tanto per come è andata, per come è finita, perché hanno puntato il dito contro di me. Io non ho mai cercato scuse, ora che è finito tutto posso dire quel che è successo realmente. A livello personale posso dire di poter girare a testa alta, non ho mai mollato. Mi sono sempre allenato con grande professionalità e dispiace perché Bologna è una grandissima piazza. È andata così, purtroppo: ho sbagliato io a giocare non al 100% solo per la mia grande voglia, è stato l'errore più grande. Quest'anno la gente aveva negli occhi il giocatore di due anni fa e non potevo farci niente».