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Boniciolli: “Fortitudo, ho sposato il progetto e ti porto in serie A”

Sguardo di chi ne ha vissute diverse nella sua carriera e di chi ha vissuto esperienze di alto livello europeo. Matteo Boniciolli si è presentato ai nuovi tifosi biancoblù, con un discorso a tutto tondo, ma con le idee chiarissime:...

Giacomo Bianchi

Sguardo di chi ne ha vissute diverse nella sua carriera e di chi ha vissuto esperienze di alto livello europeo. Matteo Boniciolli si è presentato ai nuovi tifosi biancoblù, con un discorso a tutto tondo, ma con le idee chiarissime: "Ho un contratto di due anni e mezzo, e sono qui con l'intento di rispettarlo fino in fondo. Ho la possibilità di uscita nel caso venga chiamato da una squadra europea che fa le coppe, ma io voglio rimanere qui il più a lungo possibile." Il coach è stato presentato da Gianluca Muratori, presidente di Bologna 1932, la società che controlla la Fortitudo: "La società ha fatto tutto quello che è nelle sue corde, scegliendo un allenatore di livello ed esperienza internazionale. Non ci possiamo nascondere, vogliamo salire.". Ma perchè Boniciolli ha scelto la Fortitudo? "Ho sposato un progetto. Nella mia carriera sono sempre riuscito a portare le squadre da situazioni di difficoltà a situazioni migliori: a Udine dalla B1 siamo andati in Europa, ad Avellino da un ripescaggio all'Eurolega, ad Astana da momenti nei quali ci allenavamo senza gli spogliatoi, alla possibilità di giocare la superlega Russa contro Cska e Khimki. A Bologna vorrei fare lo stesso percorso". La Fortitudo ha un passato glorioso, elemento che può essere un problema per questi ragazzi. Boniciolli la vede così: "Nella storia ci sono stati tanti figli che hanno sofferto il paragone con i genitori: i più forti, grazie all'aiuto di qualcuno sono riusciti a raggiungere e superare i padri, chi invece è stato più debole non è riuscito a superare questa pressione. La Fortitudo è uguale: qua ci sono le immagini di Nikolic e Lamberti, noi non possiamo pensare di paragonarci ai grandi, moriremmo. C'è il rischio che i noistri tifosi diventino il nostro più grande nemico, se la vivremo con pressione: quando riusciremo a mantenere la lucidità anche nei momenti di difficoltà, allora potremo ritenerci soddisfatti". Si è poi parlato di mercato e del reintegro di Sorrentino: "Ci sono tre categorie di giocatori: quelli scarsi, quelli bravi e quelli bravi che fanno vincere le partite. Gennaro appartiene alla seconda categoria, se passerà alla terza sarò contentissimo. Per quanto riguarda il mercato, io non voglio mandare via nessuno. Se poi qualche giocatore non accetta il mio modo di lavorare e chiederà di andarsene, ne potremmo parlare.". Boniciolli ritrova la Fortitudo, dopo 13 anni ed un esonero dopo un derby vinto: "La delusione per quell'esonero mi è svanita solo pochi mesi fa. Non mi sarei mai aspettato di tornare qui, pensavo che ci sarebbero state le possibilità di tornare alla Virtus, ad Avellino, a Roma o ad Astana. Ma sicuramente non qui. Però sono contento, Bologna è una città che vive di basket e io ho la fortuna di allenare qui e voglio godermi ogni momento." Nel finale è voluto intervenire nuovamente Muratori, parlando di Vandoni e Anconetani, oggi assente: "Voglio ringraziare Vandoni e precisare come la decisione di chiudere il rapporto sia stata condivisa da entrambi per il bene della Fortitudo. Non è stato esonerato perchè ha perso sabato, ma per il modo in cui sono arrivate le sconfitte. Per quanto riguarda Anconetani, al momento è ancora il presidente della Fortitudo, ma in settimana avremo un incontro per definire le posizioni: il mio interesse è che rimanga, gli faremo una proposta e sarà lui ad accettare o meno. Nel caso non accetti non sarò io il nuovo presidente, ma nemmeno uno delle persone presenti in società al momento."Domani la prima del nuovo coach: l'esperienza c'è, il progetto anche, ora serviranno vittorie e la condizione ideale per raggiungere i playoff. Boniciolli è qui per questo, con la sua esperienza, la sua carica e la sua conoscenza di basket. Se sarà davvero l'arma in più per questa squadra lo diranno i risultati, ma i presupposti per fare bene ci sono tutti.